L’alleanza dei quattro big, che insieme raggiungono un fatturato annuo di decine di miliardi di euro, punta a trasformare in realtà il concetto di interoperabilità degli apparecchi, per consentire agli utenti di usufruire di musica e video legalmente acquistati su qualunque dispositivo, a prescindere da dove essi provengano. Un’interoperabilità che attualmente non esiste sul mercato, dato che, per esempio, le canzoni acquistate sul negozio online di Sony possono essere ascoltate solo sui lettori di musica digitale portatili distribuiti dalla stessa Sony, o da aziende che possiedono la licenza dei suoi sistemi DRM (Digital rights management).
Quante cazzate! Ne ha di soldi da buttare sta gente.