Paura Dura

Obesa, rimane incinta, non se ne accorge, partorisce sul gabinetto il bimbo crepa senza nascere ufficialmente. Il concetto di allucinante è ufficialmente stato ridefinito per adattarsi a questi nuovi standard di follia.

Paura. Paura dura.

Inizia tutto vendendo una cosa. Un arma, un personaggio, un isola. Un qualche benefit, un possedimento. Un possedimento che pero’ esiste solo all’interno di un videogioco. Questo viene venduto in cambio di denaro. Ma non di valuta interna al videogioco, di valuta esterna, valuta che esiste solo all’interno di un videogioco molto piu’ grosso: il sistema economico mondiale. Un videogioco fottutamente serio quest’ultimo. Ed ahimè, tutto si estremizza. Se posso vender dei benefit acquistati con la valuta di un MMORPG, finisco col creare un cambio tra valuta interna e valute esterne. E se la valuta interna ha un valore, rubarla non è piu’ un dispetto senza vittime, diventa un furto. Fregare un niubbo diventa una truffa ed il tempo impiegato per ottenere dei risultati “tangibili” all’interno del gioco diventa lavoro. Ed ecco che tra tutta sta gente seria ed accigliata ci scappa anche il morto.

Paura. Paura e tedio.

Sembra da ieri una nuova parola abbia fatto la sua comparsa sullo scenario internazionale di quest’Italia bipartisan e parcondicionada. Accogliamola con il fragore (the fragor) che si merita (it uell diservs) e dichiariamoci anche noi:

PROUD TO BE COGLION

Tanto oramai ci sono anche le magliette e gli adesivi del vero orgoglione. Manca solo il web pippolo.

Paura. Paura e noia.

Zingus J. Rinkle

2 pensieri su “Paura Dura

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