Il minint (contrazione di Ministero dell’Interno che fa 1984 almeno quanto il termine “devotchka” fa Arancia Meccanica) ci offre un paio di siti per darsi al voyerismo elettorale. Stupore, offrono dei feed rss.
MusicThing intanto punta i riflettori su Stevie Wonder e su di una vecchia pubblicità della pile kodak cui aveva partecipato come testimonial. La storia di come fossero riusciti a convincerlo è una piacevole lettura.
Stevie Wonder come forse saprete è cieco, molto cieco, dalla nascita. Quindi usa un computer per ciechi. Qualcosa di simile a questo vecchio compatto Eureka, con la tastiera incorporata. Le tastiere per ciechi sono qualcosa di geniale, hanno sei tasti come i sei punti dei caratteri braille che vanno premuti tutti insieme. La configurazione dei tasti premuti/non premuti definisce la lettera battuta.
Ovviamente per usarle bisogna conoscere l’alfabeto braille, che è abbastanza semplice, ma ha dei dettagli curiosi: ad esempio un carattere “Segna Maiuscolo” che “shifta” la lettera seguente in una maiuscola, od il carattere “Segna Numero” che ne cambia la semantica da lettera a numero. Ne esiste anche una versione ad 8 punti per certi versi più lineare, ma meno nota.
Mi chiedo quanto potrebbe esser veloce un dattilografo braille rispetto ad uno normale o di quali potrebbero essere i tempi di apprendimento dell’una o dell’altra metodologia partendo da zero. Di certo la tastiera braille sembra molto piu’ rilassante da usare, potrebbe essere facilmente splittata per creare un innovativa (ovvero inutile) interfaccia uomo-macchina. Forse scriverò una texarea in javascript per dattilografare in braille, usando sei tasti di una tastiera normale. Venisse voglia anche a qualcun altro, avrà probabilmente bisogno di queste istruzioni per l’uso di una dattilobraille.