Oggi mi e’ venuta voglia di Icebar. Il piu’ vicino e’ a milano… vediamo un po di notizie:
Ma c’e’ una cosa che non capisco:
“Quaranta tonnellate d’acqua allo stato solido prelevate direttamente dal fiume Torne in Svezia, giunte in Italia e forgiate da artisti come Arne Bergh e Mikael Nille Nilsson, maestri che lavorano all’Icehotel di Jukkasjärvi.”
MA MINCHIA D’UNA TROIA… MA PROPRIO DALLA SVEZIA DOVEVI PRENDERE QUARANTA TONNELLATE D’ACQUA??
Capisco che andare a prenderla nel PO ne usciva catrame… ma andare sulle alpi? cioe’ cazzo, milano ce le ha a 100 km…. Ma si poteva anche usare l’acquedotto milanese eh… Cioe’ io mi immagino 40 camion che partono dalla svezia e arrivano a milano portando dell’acqua… SCHIZZOFRENIA PURA.
E non servono nemmeno gli stuzzichini perche’ fa troppo freddo. Cioe’ parliamone. Ma io devo pagare per andare a patire il freddo polare e non posso nemmeno mangiare? Ma ne fanno di soldi? (a quanto pare direi proprio di si, perche’ cambiano l’arredamento ogni 6 mesi). Dopo gli Americani i Milanesi sono davvero delle creature di Dio molto molto strane… e destinate all’estinzione (spero prima dell’estate prossima cosi’ evitano di rompermi i coglioni sulle spiaggie).
Cioé, è a te che è venuta voglia di icebar. Che è una di quelle cose che mi fanno pensare che la nostra specie forse merita davvero di estinguersi.
Ecco, io ci sono stato, a quello di Stoccolma (ovviamente!).
E’ divertente, ma non ne vale davvero la pena.
Più che altro, se ci vai, ti servirà per bullarti anche tu su R’Lieh tra un paio d’anni.
Poi invece sono andato a dormire nell’albergo collegato e allora… devo ancora trovare un’altro bagno con le piastrelle del pavimento riscaldate.