Il Mar Rosso e l'Alto Egitto (seconda parte)

Luxor

La strada che porta a Luxor attraversa il deserto, una vasta landa di sabbia, terra e pietre che cambia totalmente aspetto appena si arriva nelle vicinanze del Nilo.

strada desertica, l’ “Autogrill” e un albero di datteri


Qui i colori cambiano completamente, da tutte le tonalità del giallo si passa a quelle del verde. In un paese dove non piove mai capisci il motivo per cui questo fiume sia ritenuto ancora sacro.

il Nilo, autoctoni del Nilo e i colossi Minmon

La città dei vivi ed il tempio Karnak

Il tempio più grande del mondo ti accoglie col suo splendore ed i suoi 40/45° all’ombra. Scopriamo che i faraoni erano anch’essi un po’ dei cazzari: l’ultimo che saliva al trono dedicava anni lasciare la propria traccia nella storia (spesso cancellando le imprese dei precedenti faraoni). Le imprese di conquista venivano enormemente ingigantite rispetto alla realtà.

colonna, colonne e ancora colonne


La città dei morti e la valle dei re

Il Nilo divide in due la città, i faraoni delle ultime dinastie scelsero una zona più sicura delle piramidi per seppellire le loro gioie.

colonne non tonde e lo scarabeo portafortuna

La valle dei re fu scelta perchè: era abbastanza in culo ai lupi, perchè era difendibile e controllabile con pochi uomini dall’alto e perchè c’è una montagna a forma di piramide in cima.
Le tombe dei faraoni dall’esterno quasi non si vedono. Alcune sono state scavate nelle viscere della terra per centinaia di metri.

la piscina sacra

Quella di Tutenkhamon era rimasta nascosta per secoli e ci vollero dieci anni per trovarne l’entrata.

abdul

Abdul Alhazared, a.k.a. Al Azif, ha circa 1000 anni e gironzola su vari piani dell'esistenza. Dopo aver scritto il Necronomicon si è dedicato alla tecnologia e alla scienza, muovendosi di tanto in tanto in Europa.

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