L’azienda cambia proprietà e quindi cambia anche i loghi, i colori, ecc. E’ giusto e succede normalmente. Ora siamo nove mesi dopo la firma del contratto d’acquisizione della mia azienda da parte di un grande gruppo americano, chiamato, per gli amici, T-rex.
Prima sono arrivate le cose semplici, come gli inni aziendali in mp3, i cartelloni con le direttive morali, il numero di telefono per la help-line mondiale in venti lingue per chiedere consiglio quando i propri colleghi non seguono le direttive morali di cui sopra e così via. Cose facili.
A Natale sono arrivati i pacchi dono. Peccato che righelli, blocchi notes, mouse e tazze se li sono fregati in transito, prima che i pacchi arrivassero da noi. Comunque sono tra i pochi eletti ad avere il tappetino del mouse brandizzato e non manco mai di farlo presente a chiunque passi vicino alla mia scrivania.
Ora è primavera e quindi è il momento di cambiare il guardaroba. Ci danno le nuove tute da lavoro, dato che quelle blu che avevamo prima non vanno bene perché i colori aziendali sono diversi. Ogni tanto capita che io debba andare sulle macchine e quindi ho fatto richiesta. Prima cosa, me ne danno due, più un paio di scarpe anti-infortunistiche. Neanche lavorassi in stabilimento, se va bene vedo una macchina un paio di volte l’anno.
Poi oggi l’evento che ha scatenato questo post. La settimana prossima viene il “sarto” a prenderci le misure per la tuta.
Cioè, insomma, la tuta da lavoro sarà l’unico vestito del mio guardaroba fatto su misura. E ne avrò due! Che dire, se mai mi sposerò so cosa mettermi…
Nota:
Chissà cosa ne pensano del sarto i quasi 200 dipendenti che stanno per essere messi in mobilità…
Nota 2:
Cercando foto delle tute della mia azienda mi sono apparsi dei gay con dei piselloni giganti.
Era già un gran bel post, ma sui piselloni apoteosi.