Dark Souls (finito!)

Torniamo ancora una volta (ancora una volta d’estate) a parlare de IL GIOCO DI RUOLO, ovvero Dark Souls.

Prendete il girovagare di mondi di Super Mario 64, la difficoltà negli scontri di Ninja Gaiden, la spettacolarità dei panorami di Assassin’s Creed, aggiungete elementi di un mmorpg  ancora non sarete a metà di quello che è Dark Souls.

Ragazzi Diablo III è veramente altra cosa (leggi merda per me) se parliamo di rpg e lo paragoniamo a questo gioco, tanto difficle tanto soddisfacente (e appagante).

Parto subito dall’ultima impresa: l’uccisione di uno dei boss, e ancora le mani mi tremano per l’eccitazione.
Allora il boss in questione è formato da una coppia di cazzoni il primo è uno smilzo alto 2 metri e mezzo di nome Ornstein e il secondo è il boia Smough. Il primo ha una lancia che con due colpi vi può ammazzare, lancia fulmini ed è praticamente una scheggia. Il secondo è lento ma fa tanto tanto male con la sua mazza.

quei due bastardi di Ornstein e Smough

Se avete la fortuna di ammazzare il primo, il secondo ne assorbe abilità e soprattutto energia. Quindi è inutile fare danni ad entrambi ma concentrarsi su uno. Siccome nel caso uccidiate prima il grosso, l’altro ne acquisisce la stazza e la potenza, meglio ammazzare prima lo smilzo.

Gwynevere e le sue tette

Ammazzati loro si incontra finalmente quella tettona di Gwynevere che ci donerà uno degli oggetti più utili del gioco.

Anor Londo, città tanto bella quanto difficile (e piena di segreti)

Cosa c’è di ulteriormente frustrante? Beh che dal checkpoint (il falò o bonfire) allo scontro con questo boss ci sono da incontrare 4 cavalieri, due cavalieri cazzuti (alti tre metri) ed un arcere (per un totale di 11300 anime in 5 minuti al cronometro).. Tutti questi simpatici nemici con due colpi vi uccidono. Potete anche cercare di evitarli, ma per correte dovete togliervi l’armatura e mettere qualcosa di più leggero. Ma se vi mettete qualcosa di leggero siete più deboli e quando arrivate al boss non avete il tempo per cambiarvi. Insomma sono sempre cazzi vostri.

Mi sono fatto una ventina di livelli (non facevo ste cose dai tempi di DAOC).
Cosa poteva aiutare? Tutte cose che non avevo: umanità per chiamare aiuto (reale o virtuale), qualche arma veramente cazzuta (attenzione non è sempre l’arma più potente la migliore). Ma tutto ciò prevedeva di tornare indietro di parecchia strada e quindi mi sono accampato li deciso a trionfare (farmando anime e livelli).

Ora perchè descrivere il gioco parlando di uno dei boss? Ma perchè in questo gioco vi è richiesto continuamente di pianificare una strategia d’azione.
In Dark Souls non potete mettere in pausa per cambiare arma, vestiario o curarvi quando cacchio vi pare. Vi dovete allontanare nascondere e prendere il vostro tempo.

il falò principale del gioco

Dovete andare nelle paludi? Provateci con l’armatura e senza usare un vestito adatto, morirete in breve. Equipaggiamento leggero, scudo antiveleno e anello magico.

In Dark Souls bisogna stare attenti a tutto, all’inizio ho ucciso per errore (perchè si è messo in mezzo il coglione) un venditore. Ce ne sono tre in tutto il gioco. E non respawnano.

Ora che sono a circa metà (sulle 100 ore di gioco) mi vado a potenziare due o tre armi nuove. A tagliar la coda a qualche drago per farmi una spada o a farmi maledire per combattere gli spettri.
Oppure vado nel regno di qualche altro giocatore online per rubargli un po’ di anime 🙂

Phalanx era il primo boss di Demon’s Souls, qui lo ritroviamo in una piazzetta

Appena esce per PC (ad Agosto), se avete il coraggio prendetevelo. Vi farà smadonnare, tirare i pad /tastiera per aria, ma vi darà anche grandi soddisfazioni.

Updated:
Dopo circa un mese e mezzo da questo post ho terminato finalmente il gioco. Ma come al solito non fai a tempo a finire che inizi subito la modalità NG+: stesse statistiche, stesso inventario ma mostri mooolto più bastardi.
Che dire, confermo tutto ciò che ho scritto sopra aggiungendo che questa volta il boss fina
le è difficile (ma ho avuto fortuna perchè mi hanno aiutato due prodi online). Unica pecca in pochi frangenti (leggi in piccole zone di alcuni mondi) la telecamera che si impalla un po’ e non ti fa vedere gli ostacoli o i precipizi. Per il resto sontuoso

Update 2013:

Su Kotaku è stato pubblicato un articolo veramente poetico, per non dire toccante, su questo meraviglioso titolo

almost every design decision that makes Dark Souls great can be seen in this sequence.

Because if we make the decision, we own the consequences. When we talk about “open world” games, we think of words like “discovery” and “freedom,” and sometimes we conflate the terms: if we can discover the world on our own, then we must be free. But there’s no freedom in Dark Souls.

While the game is consistently difficult, it’s difficult in very different ways, and this gives each level its own challenge, its own tempo, and its own intensity.

Now look at the gesture a character makes when they make an offering to the bonfire. The pose is humble and pious: the character is on bended knee, hand on heart, as it reaches into the fire and makes an offering, or a pledge. The gesture isn’t cast as a “power-up” but as a kind of restoration.

 

abdul

Abdul Alhazared, a.k.a. Al Azif, ha circa 1000 anni e gironzola su vari piani dell'esistenza. Dopo aver scritto il Necronomicon si è dedicato alla tecnologia e alla scienza, muovendosi di tanto in tanto in Europa.

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