Una settimana pessima per quanto riguarda le vostre caselle di posta, nelle quali ho trovato ben pochi link interessanti. Non mi resta che postarne alcuni raccolti di mia mano, direttamente dall’albero del web. Ce n’erano un paio di interessanti anche in alto, ma ero senza scala e comunque mi parevano acerbi.
Sono tutti abbastanza verbosi, quindi bollite l’acqua e sprimacciate il cuscinone sul divano. Tazza di the e nerderie sono un’ottima accoppiata per le uggiose serate di Novembre.
- Per continuare la saga dei dittatori-o-giù-di-li: in He’s Behind You!, Adam Curtis vi racconta un po’ di storie dietro a Gheddafi, alla sua posizione nella stampa e nella politica internazionale nel passare degli anni, e come si possa essere manipolati e manipolatori allo stesso tempo. Brutte storie di perception management e pecore.
- “You’ll hear more about it from our censor” è una frase che mi aspetterei nello script di quell’opera d’arte che è Brasil, ma esce dalla storia di una giornalista al lavoro per una rivista di economia. Me and My Censor va letto per scoprire come funziona la simpatica posizione di censore, in Cina ovviamente.
- Vi eravate persi l’esistenza dei servizi segreti di News Corporation, che al soldo di Rupert Murdoch cercavano di insinuarsi fra chi ne sapeva troppo di crittografia e tv satellitare? Eccovi un assaggio in On the run with Murdoch’s pirates —che sì, è un pessimo titolo.
- Facebook, Diaspora, reti sociali varie e diversi modelli di gestione. Egregi ideali ed ignoranza di tutti i giorni, dove andremo a finire? Lungo assai, ma un’ottima lettura: What Happened to Diaspora?
Ed ora mi conviene cominciare a cercare qualcosa sul prossimo dittatore, per non rompere la tradizione appena instaurata: settimana prossima tutto sull’Ing.!
Un bel post ricco di link veramenti pieni di sugo: politica, tecnologia, economia, guerra, media etc etc