A Milano esistono molteplici locali dove mangiare pizza (napoletana, egiziana, etc etc) ma solo un locale ha raggiunto il successo diventando un marchio tutto italiano: Spontini.
Descrizione della pizza di Spontini: alta, unta, bisunta, colante formaggio e pomodoro. Da consumarsi essenzialmente molto calda sennò diventa un mattone. Ma il segreto del successo sta tutto qua: un solo tipo di pizza, pochi ingredienti, riduzione dei costi e produzione a CANNONE. E’ il capolavoro della semplicità e del risparmio sia per il distributore, che per il cliente che si può sfamare con 5 euro di pizza.
Se entrate in uno dei 5 locali di Milano, oltre al pienone di clienti ai tavolacci o al bancone per ritrirare il proprio trancio da asporto, troverete i pizzaioli che come in una catena di montaggio continuano a impastare, guarnire, infornare e tagliare il solito tipo di pizza.
Acqua di Milano (nel senso che sgorga dal rubinetto), farina di grano tenero macinato 00, polpa di pomodoro (di provenienza emiliana e non campana, questo sì che fa notizia), mozzarella di latte vaccino, acciughe e origano. E un filo d’olio (di soia, non extravergine) versato nella teglia, rigorosamente in alluminio martellato.
Sul “filo” d’olio avrei qualche riserbo…
Spontini in realtà era un compositore, non un pizzaiolo. La “catena” prende il nome dal primo locale in via Spontini.
Oggi ho scoperto che questo marchio si sta diffondendo grazie al franchising anche nel Regno Unito e in Giappone! Un successo tutto italiano, come Luini e Panarello, che diventa internazionale. Tra l’altro lo sapevate che Panarello ha più negozi a Milano che a Genova?
Se fate un passo ve la consiglio, anche solo per una volta.
A me pare una schifezza.
Mi fa male la pancia solo a guardarla… =/