Tra le regalie giunte in ufficio in questi giorni festosi e rubicondi, abbiamo trovato pacchetti di Frizzy Pazzy.
La storia
Frizzy Pazzy compie quest’anno il suo venticinquesimo anniversario. E’ apparsa sul mercato, come detto, nel 1986 e a lanciarla fu una compagnia italiana, Sidas Dolciaria. L’azienda che all’epoca si occupava della distribuzione sul territorio, oltre alla Sidas, era la San Carlo. Le prime qualità a disposizione erano Fragola e Tuttifrutti. Si trovavano in confezioni di vari colori (gialla, rossa, verde) a seconda del gusto dei chewing gum. I numeri furono subito notevoli. Nel primo anno di commercializzazione (dal 1986 fino a inizio 1987) furono vendute circa 25 milioni di bustine. Un risultato significativo, anche tenendo conto che all’epoca gli italiani tra i 5 e i 14 anni, il target di riferimento, erano all’incirca 7 milioni. Il boom dei primi anni era determinato anche dalla capillarità della distribuzione e dal successo delle campagne pubblicitarie, fatte in prevalenza da spot nelle Tv generaliste.
Non so chi tra voi le ricordi, ma ho sentito una certa malinconia a pensare agli ’80, in particolare ricordo di aver comprato l’ultimo pacchetto di questa leccornia esplosiva in un bar vicino a casa, in un tardo pomeriggio invernale, poco prima di giocare per la prima volta a Double Dragon 2 (quando nei bar si trovavano ancora i videogiochi e non solo videopoker).
Facendo un salto temporale, sono poi arrivato al 2009… quattro lontani anni fa….
C’era molto freddo quell’anno, aveva nevicato parecchio. Parlavamo di posta e Microsoft e di tante altre cose.
Ricordo