Cercando delle foto per invogliare un amico a visitare una città del nord Europa, mi sono servito di Google Images per selezionare alcune foto che potessero aiutarmi nella causa. In maniera un po’ troppo naïve ho cominciato piazzando un bel “Stockholm girls” nel campo di ricerca. Non sono venute fuori le foto che mi aspettavo (panorami di Stoccolma con ragazze in primo piano) , anche se a posteriori: ovvio.
Da lì mi è venuto in mente di provare a immettere lo stesso tipo di ricerca, ma con i nomi di altre città, per fare un confronto. Questo post è il risultato di tale studio, ma non aspettatevi foto tettute, qui si fa Scienza. Però i link potrebbero essere vagamente NSFW.
In breve: le google-ragazze sono tutte senza cellulite, vestite (quando lo sono) alla moda e truccate perfettamente. Inoltre a Genova stanno con le tette di fuori.
Stoccolma
Le ragazze svedesi hanno una gran fama e Internet è un ottimo veicolo per incanalare e ingigantire l’hype di qualsiasi cosa. Le prime due immagini che compaiono sembrano prese in locali notturni e mettono in evidenza tette sode che debordano. Il problema è che la seconda foto si ripete anche nella ricerca su Milano, pertanto sono sospette, come lo diventano tutte quelle simil-locale notturno. Sospetta anche la foto di un sito olandese intitolata “Stockholm university party girls”.
Bisogna scendere nella seconda riga per trovare qualche articolo più genuino e dopo un simpatico motivational, si trova una foto proveniente da un forum di antropologia dove discutono dei fenotipi svedesi.
Google pensa delle ragazze di Stoccolma: tette e discoteca.
Milano
Balza subito agli occhi la seconda foto di una (cliccando si scopre che è una che si chiama Milano di cognome) con la maglietta dell’Inter. La prima e la terza foto sono di Kim Kardashian. Non so se sono fatte a Milano, ma provengono da un post intitolato “Milano Girl”. Dopodiché iniziano una serie di foto quasi continua fatte per la strada, presumibilmente nella città giusta. Nella quarta l’autrice apprezza il portamento e la compagnia delle ragazze milanesi.
Nella seconda riga ricompare una delle foto da night club già vista a Stoccolma ed una della stessa donna già vista con la maglietta da calciatore, ma con un negligé rosa.
Più oltre c’è una con la barba disegnata sopra e una ragazzina cam girl.
Google pensa delle ragazze di Milano: niente di che.
New York
Vediamo se il cambio di continente forse giova all’accuratezza dei risultati. Molte foto di gruppo, alcune fatte per la strada. La prima è in uno stadio. La seconda intitolata “Where to Pick Up Girls in: New York City” sa di pubblicità e la foto in stile discoteca è probabilmente stock. Segue foto di gruppo di ragazze in stile Sheena la guerriera della giungla. Dubito che a New York girino vesitite così, sarà qualche convention. Seguono un paio di foto di pattinatrici su ghiaccio e poi finalmente qualcosa che potrebbe essere genuino.
Nella seconda e terza riga c’è una che sembra una pattinatrice, ma con una pala in mano. Boh. Le altre foto sono abbastanza centrate sul tema, senza estremi di pelle scoperta, cosa che penso dovrebbe essere normale visti i termini di ricerca.
Google pensa delle ragazze di New York: sportive e alla moda
Parigi
Tutto sommato simile a New York come stile. In media i vestiti sono più piccoli, quindi c’è più pelle scoperta. Parecchie foto in posa con automobili, nel 2012 c’è stato un motor show. Possibile che non ci sia niente di nuovo? Comunque son sempre modelle. Nella seconda riga c’è Miss Italia, ironicamente.
Google pensa delle ragazze di Parigi: non esistono o sono tutte modelle
Tokyo
La prima riga, mi sembrano tutte uguali. Cambiano i vestiti, ma pure le pose sono le stesse. Diciamo che su 9 foto, 5 potrebbero essere effettivamente prese per le strade della città, anche se potrebbero essere modelle. Nella seconda riga, bikini, seguito da ragazze in costume e nella terza upskirt. Tra le città che ho visto fin’ora, questa è l’unica in cui effettivamente Google riesce a tirare fuori qualche aspetto della cultura locale, bikini e upskirt a parte penso che per le altre foto chiunque le vedesse penserebbe subito al Giappone.
Google pensa delle ragazze di Tokyo: estremamente giovani e si vestono in coppia
Londra
Fantastico. La prima foto mette in evidenza i pettorali di un paio di bei ragazzotti. Fossi una ragazza inglese sarei offesa. Gli omaccioni muscolosi si ripetono altre volte nella pagina, cambiando colore della pelle. La seconda foto si intitola “Beautiful Blonde Girl in Oxford Street“, quindi la diamo per genuina.Sempre nella prima riga a seguire ragazze seminude e bagnaticcie e poi una che mostra la scollatura in varie pose dentro ad un’automobile. Potrebbe essere una famosa, ma non la riconosco. A seguire bikini e pigiamini poco rappresentativi. Un’altra foto genuina la troviamo, forse, alla terza riga, su panoramio.
Google pensa delle ragazze di Londra: quando non sono uomini amano stare in bikini.
Genova
Ok, meno male che sto usando una VPN. La prima immagine mostra due ragazze seminude intente a versarsi alcool addosso, il file proviene dal sito del quotidiano cittadino Secolo XIX. La seconda mostra una in costume da bagno ad una sfilata tenuta in città, la terza due ragazze molto poco genovesi sulla “genoa beach”. La quinta mostra un bel ritratto a Boccadasse, ma poi la qualità torna a precipitare. Una foto che nulla c’entra con Genova porta all’annuncio del “Military Sexy Girls Party”. Nella seconda riga non c’è nulla di genovese e ci sono due che si rotolano in un prato con le tette di fuori. Nella terza riga, di nuovo, tette in vista su prato. Il resto sono foto generiche stock o su quel genere.
Google pensa delle ragazze di Genova: amano l’alcool e il topless sui prati.
Note
Ho usato il termine “girls” nelle ricerche per ottenere risultati migliori. Il termine “women” porta Google ancora più fuori strada, mostrando, ad esempio foto di scarpe per la ricerca “Milano women”.
Un elemento che andrebbe investigato più a fondo anche lui: rappresenta quello che Google pensa delle donne di Milano oppure si avvicina ad un target pubblicitario?
L’opzione “safe search” era disattivata e stavo usando un indirizzo IP svedese.
La scelta delle città è stata abbastanza arbitraria, ho usato i nomi in lingua originale per la ricerca, tranne Tokyo.
Ci sarebbe da fare uno studio anche sul tipo di ragazze rappresentate. Quelle che ho visto in queste ricerche sono tutte tirate a lucido, in forma e con l’abbronzatura, 99 su 100. Di certo non rappresentano un campione medio della popolazione.