Visitai Lisbona la prima volta, nel lontano 1992 e di quel viaggio ricordavo solo tre cose: Belem, la stazione ferroviaria e la piazza del Commercio.
Questa volta ho avuto a disposizione più tempo per visitare la parte più caratterisca della città, ma al contempo la parte completamente nuova. E Belem.
Lisbona si spalma su sette colli e per questo è simile a Roma in certe sue zone oltre ad essere bagnata dal fiume Tago, che si può apprezzare insieme alla brezza dell’Atlantico proprio a Belem.
Vita a basso costo, qualche rudere qua e la. La miseria si respira a occhi aperti, dalle finestre murate delle case, dai negozi abbandonati in centro e dai murales che sembrano gridare malinconicamente una voglia di qualcosa di migliore.
Per non parlare del Fado, tanto melodico quanto coinvolgente nei localini della labirintica Alfama, tra un bicchiere di porto bianco e uno di Ginjijha