Il web semantico è materia di studio oramai nota e stranota: tassonomie, categorizzazioni, e tutto quello che vi viene in mente per identificare un contenuto testuale per argomenti.
Poi venne il sentiment, ovvero una volta raccolti i dati sul contenuto (pagina web, forum, social e quant altro) contestualizzarli per capire non solo di cosa si stia parlando ma soprattutto del come, ovvero se si parla bene o male di un qualcosa.
Al momento uno dei leader di mercato è AdmantX , che permette di testare al volo una url e sapere di cosa parla.
Vabbeh ma la domanda è, come viene categorizzato R’Lieh?
Come vedete vengono evidenziate le keyword principali e sulla destra si trova una dashboard con gli argomenti trovati e il mood/sentiment della homepage:
Otteniamo punteggi abbastanza positivi, e dire che una volta “avevamo una parola buona per tutti”…
Caso vuole che abbia dovuto in questo periodo ritornare ad analizzare cosa possa offrire il mercato e mi sono scontrato con un punto di vista, o meglio una scelta di marketing su cui non sono assolutamente d’accordo.
Alcune aziende tendono ad evitare tutto quello che è mood negativo, ma in questo modo considerando che la gente tende di più a comprare come sfogo ci si perde una grossa fascia di mercato potenziale.