Il PC è morto, il PC è vivo. Il passare degli anni ha portato grandi cambiamenti nel mondo dei computer, fissi o portatili che siano. Le vendite scendono, la concorrenza sempre più spietata, tablet e telefoni diventano sufficienti per la maggior parte delle attività dell’umano-sul-divano.
Nel mezzo della disperazione, saltano fuori però nuovi marchingegni sperimentali, di certo non perfetti, ma che mi danno speranza per il futuro.
Lenovo Yoga Book
Oggi ho giocato un poco con uno Yoga Book in un negozio. Avevano nascosto la penna, ma la mia curiosità era la tastiera. È triste, ma non è disperata: vibra leggermente al tocco, quasi per darti una scossetta e farti ritrarre il dito. È incredibilmente sottile e leggero, sembra finto e fatto di cartone.Diverse recensioni hanno già mostrato che non è il sogno che ci aspettavamo. Costa un po’ troppo dal mio punto di vista, ma spero venda tantissimo e ne facciano uno un filo più piccolo ed economico.
Nintendo Switch
Nel frattempo la Nintendo si prepara a lanciare una nuova console, di nuovo completamente diversa dalla precedente. Ok, non è un PC, ma il Nintendo Switch è qualcosa con un formato nuovo e strano e… che abbia senso? Qualcosa da attaccare ad un televisore ma anche da portare in giro, immediatamente pronta al multiplayer locale? Al Prophecy l’ardua sentenza.
Microsoft ed Apple
E nella stessa settimana entrambi i pilastri della computerosità rivelano al mondo nuovo hardware. Hardware assai costoso, con feature magari un po’ strane. Entrambi promettono un futuro dove le mani fanno più cose, toccano schermi, barrette, girano manopole e fanno esplodere colori sullo schermo. Ma in una strana inversione di ruolo, Microsoft punta a vendere il Surface Studio a professionisti, disegnatori, architetti, mentre Apple sembra mirare al… al… —non lo so. A qualcuno con un sacco di soldi a cui non servono i tasti funzione ma le faccine a portata di mano.
Boh, io sono un po’ maniaco delle tastiere, quindi ho alzato entrambe le sopracciglia all’idea di qualcosa che elimina tasti che uso tutti i giorni e mi costringe a guardare in basso per vedere cosa sto per premere. D’altra parte, il nuovo MacBook si porta dietro strane combinazioni di tecnologie, che potrebbero aprire nuovi sviluppi —Jailbreak di una tastiera, perché no? Apple sembra lanciarsi sempre più verso prese-impossibili-ma-un-giorno-perfette, portando il numero di convertitori in vendita sopra i trenta. Serve un convertitore persino per attaccare un iPhone al nuovo portatile, ma almeno c’è la presa per le cuffie.
Il professionista con tanti soldi
Nuovo hardware luccicante, ma prezzi più alti, soprattutto per lo (stupido) Regno Unito. Forse è un risultato del calo delle vendite e dei margini troppo bassi, ma tutti i nuovi computer che ho visto in giro sembrano indirizzati non all’utente casalingo, non all’impiegato o sviluppatore od omino che pigia tasti, ma al professionista con tanti soldi da investire in uno strumento assai costoso. Ed a volte, come nel caso del Book, con promesse un po’ vaghe di artistosità.
Vedremo se poi questi sviluppi si espanderanno verso prodotti più “consumer” da un lato e più “nerd” dall’altro, dove sarò lieto di aspettarli.