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In girum imus nocte ecce et consumimur ignI

Riflessioni su 10 anni di smartphone e la scoperta di “Niente”

Antefatto

Londra, 2014: mia cugina mi passa il suo iPhone e, con grande stupore, noto la quantità di immagini nel suo rullino fotografico, più di 1000. Commento sarcasticamente: “Dovresti fare un po’ di pulizia…”

Passano 10 anni, ed eccomi qui, intento a dover gestire piu’ di 6000 immagini (tra jpg e raw), un migliaio di video, migrare centinaia di app da uno smartphone Poco F3 ad un Nothing 2a. Ebbene si, dopo 8 anni e 3 dispositivi ho deciso di abbandonare mamma Xiaomi per qualcosa di nuovo.

I tempi cambiano, così come le esigenze personali per uno smartphone che sia davvero “intelligente”.

Cambiare telefono periodicamente è necessario, continuare a stressare un dispositivo fino a quando non cede è fondamentalmente sbagliato. Primo, perché può essere rischioso se si rompe all’improvviso; secondo, perché ci si abitua a tempi di risposta ormai fuori anacronistici rispetto al presente.

Ma poiche’ aumentano sia le prestazioni che le risorse (in primis lo spazio di archiviazione) si tende anche ad accumulare per lassismo fino a che non si arriva a ricevere qualche notifica di spazio prossimo all’esaurimento.

Siccome fare pulizia di migliaia di immagini richiede tempo, mi ritrovo ad effettuare questa attivita’ molto raramente ad esempio quando sono in viaggio, oppure quando mi trovo senza connessione dati.

Requisiti

I requisiti per un nuovo smartphone si sono consolidati nel tempo: alcuni sono fissi, altri relativi all’uso che faccio del dispositivo.

  • Prima di tutto, la batteria: deve durare un’intera giornata e deve caricarsi velocemente.
  • Deve avere tre buone fotocamere (wide, tele, selfie). Su di una quarta lente dedicata al macro si puo’ discutere.
  • Ergonomia e durabilita’ dei pulsanti. Questi devono funzionare anche dopo 2-3 anni senza problemi.
  • Il telefono deve essere performante per le operazioni quotidiane. Poiche’ ho quasi smesso di usare lo smartphone per giocare, perche’ non e’ lo strumento per me piu’ congeniale al gioco, a parte rari casi (ho due titoli a cui gioco solo quando sono in volo ad esempio). Per tutto il resto ci sono console e PC.
  • Non deve essere carico di “spazzatura“, né appena spacchettato né col passare del tempo, ovvero con continui aggiornamenti di sistema.
  • Non deve costare piu’ di 300 euro.

L’ultimo requisito è stata una delle ragioni principali per cui ho abbandonato Xiaomi e i brand associati come Poco e Redmi. Ai tempi dei primi modelli Xiaomi in Europa, per me fu nel 2016, questi telefoni erano puliti, molto simili ai Google Pixel. Col tempo, però, la quantità di bloatware inutile è aumentata esponenzialmente, quasi raggiungendo i livelli disgustosi di Samsung. Essendo applicazioni di sistema a volte non e’ facile rimuoverle ma soprattutto e’ ancora peggio provare a disabilitare il consenso informato per centinaia di terze parti interessate ai tuoi dati personali.

Here comes Nothing

Dopo circa due-tre settimane di ricerche e confronti, scopro tramite alcuni blog italiani un brand di cui non sapevo nulla: Nothing. La scheda tecnica è discreta, il prezzo rientra nella fascia che mi prefisso (tornerò su questo punto più avanti), niente bloatware e, soprattutto, un brand e uno stile interessante. Perché sì, anche lo stile ha il suo peso, in un mondo in cui possedere un iPhone è sinonimo di status symbol.

Nothing è un’azienda di tecnologia fondata nel 2020 da Carl Pei, uno dei co-fondatori di OnePlus. Il brand si è distinto rapidamente per il suo approccio innovativo e minimalista, con l’obiettivo di “rimuovere le barriere tra le persone e la tecnologia”. L’azienda si concentra su design puliti e trasparenti, cercando di offrire un’alternativa fresca rispetto ai giganti della tecnologia più consolidati, come Apple e Samsung.

Prezzi

Oggi, gli smartphone sotto i 500 dollari sono considerati entry level o economici. Si sale dai 500 ai 1000 per i dispositivi di fascia media, fino ad arrivare a 2000 euro e oltre.

Per me, che ragiono ancora in lire, è assurdo portarsi in tasca un apparecchio da 1000-2000 euro. Un investimento che faccio tranquillamente per un portatile o una macchina fotografica, ma non per uno smartphone. Qualcuno potra’ dire che un apparecchio di 2000 euro potrebbe durare 3-4 anni, al che posso controbattere che si puo’ sempre trovare una alternativa.

A tale riguardo Investire meno di 400 euro per Nothing 2a e’ stato un giusto compromesso.

Chiudo con una piccola metrica sui file multimediali raccolti negli ultimi anni sul POCO F3:

  • 2021: 756 file, 727 immagini, 29 Video, 4.5GB 
  • 2022: 1176 file 1540 immagini, 117 video, 10.3 GB
  • 2023: 3097 file, 2792 immagini, 305 video , 14.8 GB
  • 2024: 1449 file, 1343 immagini, 106 video, 6.27 GB

2021 → 2022: C’è stato un aumento del 55,6% nel numero totale di file e un incremento significativo del numero di immagini e video.

2022 → 2023: L’aumento è ancora più marcato, con un incremento di quasi il 163% nel numero totale di file e un aumento rilevante sia nel numero di immagini che di video.

2023 → 2024: Il numero di file e contenuti è diminuito rispetto al 2023, con un calo del 53,2% nel numero totale di file. Anche il numero di immagini e video è diminuito.

abdul

Abdul Alhazared, a.k.a. Al Azif, ha circa 1000 anni e gironzola su vari piani dell'esistenza. Dopo aver scritto il Necronomicon si è dedicato alla tecnologia e alla scienza, muovendosi di tanto in tanto in Europa.

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