Extravisioni 2025

Il consueto post annuale con le previsioni sul futuro quest’anno assume un carattere diverso. Se negli anni precedenti mi concentravo sui buoni propositi per l’anno nuovo, questa volta ho deciso di riflettere sugli errori del passato.

Questo cambio di prospettiva nasce da due motivazioni principali: spesso cerchiamo di voltare pagina senza analizzare realmente ciò che è successo, sia in positivo che in negativo, e, in parte, per dare un tocco di originalità. Un bilancio di fine anno, o wrapped 2024 (se non sapete cosa sia un wrapped in stile Spotify, peggio per voi), non dovrebbe limitarsi ai successi. Dovrebbe includere una lista di miglioramenti possibili o di comportamenti da evitare, come ad esempio:

  • Gestire meglio le spese, riducendole o ottimizzandole in determinate categorie d’investimento;

  • Allontanare persone tossiche, e, se possibile, cancellarle dalla propria memoria – non è impossibile;

  • Utilizzare meglio il proprio tempo e le proprie risorse, in tutti gli ambiti: dalla scelta del miglior metodo di viaggio al miglior ristorante;

  • Evitare la falsa morale: a meno che non siate bonzi o asceti, la falsa moralità è ridicola.

Guardando al futuro, il 2025 non promette grandi miglioramenti. Gli ultimi due anni hanno dimostrato come le guerre siano radicalmente cambiate, con tecnologia avanzata – droni, satelliti, intelligenza artificiale (AI), spionaggio digitale – a fare da chiave per il successo in conflitti di qualsiasi scala.

L’AI, in particolare, ha consolidato nel 2024 il suo ruolo come elemento imprescindibile. Anche se non è priva di difetti – LLM non è deterministico e presenta ancora allucinazioni – l’impatto positivo è evidente. Su 100 richieste, un 10% di errori è un prezzo accettabile, e vi sono già metodi per mitigare queste problematiche. Inoltre, l’AI generativa necessita di un flusso continuo di nuovi dati, forse il motivo per cui Zuckerberg ha scelto di rimuovere alcuni filtri sui suoi canali.

I motori di ricerca, come li conosciamo, sono destinati a scomparire. Il modo in cui interagiamo con i sistemi digitali cambierà profondamente: completare un ordine con pagamento online, pianificare un viaggio con prenotazioni incluse, tutto diventerà più semplice e centralizzato. La ragione? La pigrizia umana. Le persone preferiscono insultare un bot in chat piuttosto che navigare tra 20 schermate diverse per compiere la stessa azione. Inoltre, il dialogo, anche in forma scritta, ha un fascino unico, che si tratti di un interlocutore virtuale o umano.

Le biblioteche stanno già vivendo il destino di diventare musei cartacei, e i motori di ricerca seguiranno lo stesso percorso, relegati a uno status indie-vintage. E, come le musicassette che stanno tornando di moda, il vintage non muore mai.

È fondamentale, però, evitare di giudicare nuove tecnologie, materiali o immateriali (hardware o software), con preconcetti. Avete mai osservato un Gen Alpha utilizzare uno smartphone? La velocità con cui alternano tra le app è impressionante, e non si tratta di esperti di tecnologia, ma di giovani sotto i 20 anni per i quali l’interazione con sistemi digitali è tanto naturale quanto allacciarsi le scarpe.

Ecco, come un Gen Alpha o un Gen Z risponda ad una particolare innovazione e’ totalmente correlato alle loro skill innate, non solo alle loro esperienze precedenti. Questo si applica al successo di un nuovo prodotto sul mercato e di conseguenza a come nuove abitudini si diffondano.

Si puo’ decidere di accettare o meno un certo uso e costume o appunto una nuova tecnologia, ma chiudersi in una sorta di oscurantismo tecnologico non porta a nulla di buono. Ti fa solo allontanare dal presente.

Concludo con un simbolico riassunto del 2025: la Nvidia RTX 5090.

  • Dimensioni: 359 x 149 x 70 mm

  • Consumo: 1 kW

  • Peso: (dato non ancora chiaro)

Viviamo in un mondo che lotta per la sostenibilità, dove si lamenta l’aumento dei costi energetici, ma al tempo stesso si sviluppano dispositivi che consumano 1 kW per renderizzare a 7680 x 4320 pixel.

E’ questo veramente progresso?

 

abdul

Abdul Alhazared, a.k.a. Al Azif, ha circa 1000 anni e gironzola su vari piani dell'esistenza. Dopo aver scritto il Necronomicon si è dedicato alla tecnologia e alla scienza, muovendosi di tanto in tanto in Europa.

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