Me lo ha mandato Malhavoc ma non lo ha postato:
Ecco una bella collezione di ragioni, vere e solide, per NON usare un certo linguaggio di programmazione.
In ordine di diffusione secondo il conteggio progetti di SourceForge
C
Per fare anche la cosa più piccola ci metti un sacco di tempo. Perfino le stringhe te le devi
inventare. E se te le inventi male, facendo assunzioni tipo “ma non sarà mai più lunga di un k”,
riempi i programma di buchi accessibili dall’esterno. Non parliamo poi dell’aritmetica dei puntatori: a fare
un array multidimensionale devi farti gli schemini. E se vuoi fare una cosa appena appena più complicata,
dopo un mese hai appena cominciato a “progettare il framework”. E stai pensando che forse si potrebbe
estendere il linguaggio ad oggetti…
C++
Livello di complessità: ESAGERATO. Per impararlo ci metti metà della tua vita. E poi
impieghi l’altra metà a convincere gli altri a impararlo, perché devi giustificare a te stesso PERCHE’ hai
perduto metà della tua vita.
Credi di fare una cosa, e invece ne fai un’altra. La stessa cosa, in un caso significa una cosa e in un altro
significa un’altra. Senza contare che la stessa cosa per un compilatore significa una cosa, per un altro c’è
un bug che la fa diventare un’altra, e in un altro ancora non è supportata. E non abbiamo ancora
considerato i template.
Java
Qualunque programma fai, soffre di problemi di prestazione. Qualunque libreria usi, nasconde
sotto il tappeto i veri casini. Naturalmente diventano chiari, anzi EVIDENTI, solo quando il programma va
in produzione. Per di più, la tecnologia fica che hai usato quando hai iniziato il programma, è deprecata e/o
obsoleta e/o fuori moda quando lo rilasci.
Per quanti giga di RAM il server abbia, occorre raddoppiarla, AL PIU’ PRESTO. L’avvio di un application server
impiega quasi sempre due ore, e l’hot deploy funziona solo quanto non ti serve. In tutti gli altri casi, devi
restartare l’application server.
Perl
La sintassi di una passeggiata del micio sulla tastiera è più chiara. La semantica dei ragionamenti di uno
schizofrenico grave è più lineare. La leggibilità di un programma pari ad quella di un listato caduto nel fondo
di un pozzo in una notte senza luna. E la coerenza della libreria pari ai risultati della ricerca su
google della parola “thing” (ovvero: ‘cose a caso’).
PHP
E’ Simpatico. La sintassi è facile, quasi un gioco. La libreria è semplice, quasi divertente. Non ti complichi
la vita, metti tutto il codice e l’html insieme e fai i programmini. Solo alla fine del gioco ti accorgi
che il tuo programma è un giocattolo, che tutti ti danno dietro perché il php è da bambini, e
che non riuscirai mai a fare cose “da grandi” usandolo. Salvo ligare con i grandi dicendo “che il php
‘scala bene'” (anche se ti chiedi sempre che c’entrano le scale con il PHP, mica i programmatori Java
programmano in soffitta!). Ma che vuoi, a otto anni certe cose sono ancora difficili da capire.
Python
E’ il più ganzo del momento, con tutte quelle funzioncine carine e piccine picciò, e i listatini regolari e
allineati. Solo che dopo un po’ cominci ad ammattire perché appena cambi editor l’indentazione
diventa le oscillazioni della borsa nel 2001. Scopri che per fare DAVVERO le cose più semplici ti
devi inventare classi degne del C++, compresa la ridefinizione degli operatori. Ma siccome le variabili che
non hanno tipo, quando leggi i programmi non hai più idea di cosa diavolo c’è dentro quella variabile “pzc”;
quando li esegui il tuo operatore ridefinito non va mai bene per il tipo che c’è ADESSO in quella variabile
(che non sai cos’è). Alla fine capisci che è un linguaggio più giocattolo del PHP ma più complicato del C++.
Visual Basic
Hai preso il progetto in fretta perché hai fatto vedere in fretta al cliente il prototipo dell’interfaccia. Peccato
che siccome il cliente aveva anche fretta del rilascio, hai anche scritto in fretta il codice per gestire gli eventi.
Data l’urgenza hai dovuto ripetere il codice qua e là… anzi hai fatto copia-e-incolla del codice su tutti i
bottoni e li hai modificati. Purtroppo l’applicazione quando la installi non va bene perché il grande capo del
cliente è affezionato alla sua risoluzione 640×480 (non ci vede bene ma non porta gli occhiali) e tu hai fatto
il programma a 1024×768. Allora rifai l’applicazione, ridisegni tutte le interfacce e rifai copia e incolla di tutti
i bottoni (un’ora per l’interfaccia, una notte per il copia-e-incolla, una settimana per il bug fix, notti comprese).
Quando lo installi, si lamentano le segretarie che hanno 800×600, che è troppo piccolo e che dopo che l’hai
installato non va più Word e l’altra applicazione che c’era prima… Dopo che l’hai disinstallato devi reinstallare
Windows da capo. Alla fine capisci perché tutti quelli che hanno cominciato facendo i programmatori
Visual Basic sono diventati sistemisti Windows, e perché sanno a memoria tutte le DLL della
Windows/System, e perfino la dimensione in byte e il numero di versione interno…
C#
Non lo usa ancora nessuno per farci niente di serio. Tranne quelli di Linux che vogliono arrivare
prima di Microsoft a usare il linguaggio che M$ ha inventato. Salvo scoprire, quando finalmente
hanno imparato a usarlo, e si sono fatti la loro scimmietta per giocarci, che Microsoft ha fatto CUCU’, ha
cambiato linguaggio e si è comprata la Sun e Java.