Riflessioni nel traffico

Ovvero i miei vaneggiamenti, ma il Dread si è già preso il titolo del post.

Mentre lui fa introspezione lavando i piatti, il mio momento preferito è mentre sono in coda, nel tragitto casa-lavoro. Qui hanno queste code stop-and-go prima di ogni rotonda in cui è pericolosissimo distrarsi a leggere e l’unico modo per passare il tempo è riflettere su tutto ciò che è intorno.

La prima osservazione, che devo all’input di un amico palermitano, è che la dimensione di una rotonda non è solo un fattore estetico, ha un grande impatto sulla quantità di traffico che è in grado di smistare senza rallentamenti. Più una rotonda ha un raggio ampio, più le auto possono inserirsi e uscire agevolmente. Inutile dire che qui ci sono un paio di rotonde estremamente sottodimensionate. E sì, potrei prendere il bus, ma è un discorso a cui magari arrivo più sotto.

Un’altra osservazione, collegata in qualche modo, ma anche più informatica, riguarda Waze e i suoi innumerevoli pregi/difetti. Per chi non lo sa Waze è una app che usa il crowd-sourcing per mostrarti il traffico nella zona. In particolare si promette di generare dei percorsi alternativi e di scambiare informazioni con gli altri utenti della zona su lavori in corso, polizia, ecc. È un’idea molto bella e, puntualmente, Google se l’è assimilato in stile Borg.

Il brutto è che Waze non distingue il caso “non so se c’è traffico” dal “non c’è traffico”. Sottile differenza, ma fondamentale.

Waze ha poi una serie di cose che si potrebbero migliorare di molto. tipo la pubblicità, su cui si basa il suo modello di business. Mi sembra di capire che Waze cerchi di mostrarti degli annunci quando sei fermo in coda o al semaforo a seconda di quello che c’è intorno a te. Questo sistema è rotto, ma molto. Sarebbe bello se mi proponesse da mangiare nelle ore dei pasti, ad esempio. O se si facesse dire che auto ho e mi mostrasse i centri assistenza relativi, invece di propormi a qualsiasi ora del giorno e della notte di andare dalla Nissan a comprare un’auto nuova.

Altri difetti congeniti di Waze sono che ogni tanto qualche sfigato lo deve far passare per le zone in cui sa che c’è traffico, per verificare che il traffico ci sia ancora. E che dopo un po’ lo sai da solo che ad una cert’ora c’è traffico in una certa strada, anche senza Waze.

E qui ci buttiamo sullo sviluppo Android, altra osservazione, sempre collegata in modo posticcio. OsmAnd (nome orribile) è una app di navigazione offline che si basa sulle mappe di OpenStreetMap. Implementa diverse idee interessanti ed è open-source. Nelle mie riflessioni quotidiane tante volte ho progettato nella mia mente come si potrebbe aggiungere un layer di traffico come quello di Waze/Google su OsmAnd e, finalmente, implementarlo come si deve (autoironia). Secondo me le informazioni chiuse dentro a Waze sono preziosissime, ci potrebbero essere collaborazioni con le autorità locali e molto altro ancora.

Inoltre il routing, cioè l’algoritmo che ti dice la strada per andare da A a B, in OsmAnd è totalmente offline. Potrebbe usare i dati sui percorsi più seguiti, per evitare di proporre testardamente strade improbabili.

OpenStreetMap potrebbe beneficiare molto da qualche modifica ben fatta a OsmAnd. Ad esempio, si potrebbe fare un gioco tipo caccia al tesoro, in cui ti fa fare un giro a piedi o in macchina per verificare la correttezza dei dati della mappa prendendo spunti da OSMBugs. O anche una app che consente di aggiungere dei punti di interesse semplicemente con una foto e la postizione GPS, tipo ristoranti, ecc. Poi a casetta qualcuno si diverte a guardare le foto e copiare i dati dentro a OSM.

Peccato che poi arrivo a casa e devo cucinare/stendere/lavare/mangiare/risposare e tutte queste idee rimangono ferme lì. Il fatto che Android sia tutto Java non aiuta a farmi venire la voglia…

Ah, dimenticavo, i bus. Secondo me in questa zona (Envibus, in Costa Azzurra, tanto per non fare nomi) le linee dei bus le hanno progettate in questo modo: sono andati all’asilo con delle grosse mappe e hanno dato ai bambini una ventina di pennarelli colorati, dicendogli di tracciare dei percorsi. Per fare un’analogia genovese: io abito alla foce e lavoro a Marassi. C’è una linea di bus diretta che va dalla Foce a Staglieno: perfetta direte voi. No: tra le fermate intermedie c’è la Fiumara. E non prende la sopraelevata, passa per i vicoli del centro storico.

rincewind

Un pensiero su “Riflessioni nel traffico

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Torna in alto